Il caso degli Apple Store
Recentemente ho letto una
intervista a Ron Johnson, senior VP della divisione Retail di Apple pubblicata
sulla Harvard Business Review. Le statistiche sulla sales effectiveness degli
Store Apple sono impressionanti: circa $5.000 di vendite per square foot
(contro $880 di Best Buy), $481.000 di vendite per dipendente (contro $124.000
di JC Penney, la famosa catena di grandi magazzini americani). L’autore del
successo degli Apple Store è certamente Ron Johnson che nell’intervista spiega
che uno dei motivi principali di tale successo è il Genius bar:
- · Innanzitutto è una questione di immagine, il Genius Bar è l’ennesimo brand indovinato di Apple che si distingue dagli altri produttori che eventualmente potranno solo imitarlo
- · Lo staff è giovane, motivato, con una profonda conoscenza dei prodotti e della filosofia Apple
- · Tutti seguono il metodo APPLE “Approach customers with a personalized warm welcome, Probe to understand the problem, Present a solution, Listen for issues, and End with an invitation to return”
- · Apple offre sia la parte hardware che software quindi ha la possibilità di fornire assistenza integrata
- · Migliora la relazione con il cliente attraverso il rapporto personale, anche il cliente che entra insoddisfatto perché ha problemi con un prodotto ne esce felice perché il problema è stato risolto o il prodotto è stato sostituito (senza nessuna resistenza da parte dello staff).
I tablet e la grande distribuzione informatica
Qui di seguito prendiamo in
considerazione il caso dei tablet e la loro distribuzione attraverso le catene
di negozi specializzati in elettronica ed informatica (es. Mediaworld,
Euroncis,..). In questi store la sezione Apple si distingue dalle altre,
conservando il proprio look e mantenendo il carattere di forte integrazione tra
tutti i prodotti. Il cliente è rassicurato dal fatto che anche se non è l'Apple
Store comunque comprerà gli stessi prodotti e qualsiasi prodotto Apple comprerà
ha la certezza anche visiva immediata che funzionerà bene con gli altri. Negli
Stati Uniti Apple ha da poco siglato un accordo con la catena di centri
commerciali Target per aprire dei mini Apple Store all’interno di questi
centri.
Per i tablet non Apple la
situazione è notevolmente diversa e meno rassicurante. Infatti questi sono di
solito raggruppati in posizioni marginali rispetto ai prodotti Apple ed esposti
in un modo che finisce per rinforzare l'opinione comune di
"confusione" e scarsa integrazione delle soluzioni disponibili.
Risulta evidente che anche il consumatore inizialmente "iPad
scettico" o con budget limitato finisce per preferire il prodotto Apple
anche se più costoso.
I grandi produttori di
tecnologia devono far propria la lezione di Apple: la relazione col cliente è importante
tanto quanto il prodotto che offri.
Un consiglio per Samsung
Ho scelto Samsung perché
oltre ad essere presente anche in Italia (Amazon e Barnes & Noble sono
retailer on-line) ha una offerta complessiva di prodotti (smartphone, tablet,
pc, tv,...) ampia. Questo fa sì che Samsung rappresenti una fetta rilevante del
fatturato di questi store per cui il suo potere contrattuale dovrebbe essere
significativo. Samsung potrebbe sfruttare questa situazione per convincere gli
store manager a creare delle aree dedicate in cui esporre e vendere una
selezione dei suoi prodotti top come ad esempio tablet (Galaxy Tab), smartphone
(S2, Galaxy Note) e tv (Smart TV). Questa offerta deve trasmettere un messaggio
di:
- omogeneità (stessa disposizione dei prodotti, stessi colori negli
arredi,...)
- integrazione (comunicare le possibili interconnessioni tra i prodotti,
es tablet e tv possono condividere il video)
- eccellenza (mostrare la qualità dei prodotti e le caratteristiche HW
distintive)
Ad esempio, questo
renderebbe più efficace una campagna di comunicazione che fa leva sull'applicazione
Samsung Smart View che permette di trasformare lo smartphone e il Tab della
serie Galaxy in una seconda TV trasmettendo quello che si sta guardando sullo
Smart TV o addirittura guardare un contenuto diverso da quello visualizzato dal
TV (se proveniente da una sorgente esterna come ad esempio un Blu-ray o un
decoder Sky). Inoltre si possono utilizzare lo smartphone e il tablet come
telecomandi e come tastiera per interagire con il TV. Queste sono esattamente
le caratteristiche di integrazione ed eccellenza che creano nel cliente una
percezione di differenziazione.
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